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Il Porto di Genova occupa una superficie complessiva pari a circa 7 milioni di metri quadrati e si estende ininterrottamente per 20 chilometri lungo una fascia costiera, protetta da dighe foranee, che parte dal bacino del Porto Antico, in corrispondenza del centro storico della città, fino al suo estremo di ponente. Rappresenta una delle principali realtà portuali del Mar Mediterraneo sia per quanto riguarda i traffici marittimi, a livello europeo e intercontinentale, sia come naturale sbocco a mare della zona più industrializzata del nord Italia, trovandosi in posizione ideale per asservire l’apparato industriale ed i mercati di consumo centro-europei. In una realtà articolata come quella portuale, l’Autorità Portuale di Genova ha in progetto, nell’ambito del Piano Regolatore del Porto, svariate attività di cantierizzazione; quelle inerenti lo specchio acqueo si esplicano principalmente in opere di banchinamento e di escavo, queste ultime ai fini del mantenimento delle profondità navigabili di darsene o di canali portuali sono iniziate il 2 luglio 2009.
Le attività di dragaggio e contestuale riutilizzo dei sedimenti ai fini del riempimento di Calata Bettolo sono state autorizzate dal Settore Ecosistema Costiero della Regione Liguria, con il decreto 1380 dell’8 giugno 2009. L’autorizzazione prevede che le attività di dragaggio siano costantemente controllate da un sistema di monitoraggio in grado di verificare, in tempo reale, l’ eventuale dispersione nell’ambiente esterno al porto dei sedimenti movimentati e che in questo caso siano tempestivamente messe in atto procedure efficaci per evitare il fenomeno. L’Autorità Portuale ha affidato al Dip.Te.Ris. dell’Università degli Studi di Genova la realizzazione e la gestione di tale sistema di monitoraggio ambientale
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